Birra fatta in casa: consigli per usare il kit
Organizzate una serata con gli amici ma non sapete cosa offrir loro da bere? Siete stanchi di comprare la solita birra al supermercato e state cercando qualcosa di più… artigianale? Ecco qui una facile soluzione al vostro dilemma: la birra fatta in casa!
Birra fatta in casa: attrezzatura e procedimenti
Per farla, è necessario avere determinate attrezzature che si trovano facilmente in commercio, vendibili separatamente oppure in kit preimpostati.
Generalmente i kit, i più semplici, sono composti dai seguenti strumenti base:
– fermentatore, un contenitore in plastica alimentare o in acciaio Inox, dotato di un rubinetto nella parte bassa, un coperchio forato e un termometro adesivo a cristalli liquidi. Il contenitore solitamente è da 28 o 32 litri ma se ne trovano anche di più grandi.
– gorgogliatore, che va posto in cima al fermentatore e permette l’uscita dei gas sviluppati durante la fermentazione, impedendo però l’entrata di aria esterna.
– densimetro, per rilevare la fine della fermentazione e calcolare il grado alcolico ottenuto.
– tappatrice, per applicare i tappi alle bottiglie di birra.
– metabisolfito di potassio, per sanificare tutta l’attrezzatura.
– mestolo forato, lungo e di plastica, per mescolare il mosto. La foratura serve a far ossigenare il mosto.
In alcuni kit si trovano anche malti preparati che semplificano al massimo tutto il processo di produzione. È possibile però anche acquistare le singole materie prime per ottenere una birra un po’ più personalizzata.
Per preparare la birra fatta in casa esistono 3 procedimenti che si differenziano in base ai materiali di partenza e alla complessità del procedimento. Il più semplice è quello definito kit, quello che andiamo ad illustrare, che prevede l’uso di kit già preparati composti da estratti di malto già luppolati e lievito secco.
Birra fatta in casa: procedimento da kit
Con il metabisolfito di potassio in dotazione nel kit si lavano e si sanificano tutti gli strumenti prima dell’utilizzo. Successivamente, nel fermentatore si mettono l’estratto di malto e lo zucchero fermentabile, di cui si determinerà la quantità tramite una tabella in dotazione nel kit e che stabilirà, assieme al malto, la gradazione alcolica finale. Viene poi aggiunta dell’acqua calda e si comincia a mescolare per amalgamare gli ingredienti. Il fermentatore viene poi riempito con acqua a temperatura ambiente e si continua a mescolare.
Con il densimetro si effettua la prima misura di densità del mosto. Procedendo per avere la birra fatta in casa, si aggiunge il lievito e si chiude il fermentatore. Si posiziona poi il gorgogliatore sul tappo con un volume di acqua, o preferibilmente del distillato, per evitare infezioni e se accidentalmente entra nel fermentatore non si rovina il mosto. Si lascia fermentare tra i 7 e i 10 giorni con una costante temperatura tra i 19 e i 25°C.
Terminati i 7-10 giorni, si misura nuovamente la densità fin quando non si ottengono due valori identici a distanza di 48 ore. Giunti a questo punto si può procedere a versare il mosto nelle bottiglie precedentemente sterilizzate. Si consiglia di aggiungere una piccola quantità di zucchero in modo da rendere il liquido frizzante in quanto lo zucchero si trasforma in anidride carbonica.
Imbottigliato il mosto, le bottiglie vanno lasciate a riposare per 2 settimane a una temperatura di 20°C ed una terza settimana ad una temperatura più bassa. Passato questo periodo la vostra birra sarà pronta per essere degustata.
Chi ha mai provato la birra fatta in casa? Aspettiamo i commenti sotto l’articolo!
Giornalista, blogger e autrice con la passione per il cinema, la lettura e i viaggi. Pubblica articoli dal 2010, da quando ha iniziato a scrivere per giornali e blog italiani e americani, con cui continua a collaborare. Autrice di un libro per il sociale, sta per esordire come travel blogger con il suo primo ebook dedicato interamente a consigli, recensioni e confidenze sui viaggi.